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società |
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20 Agosto 2009 Il Paese dei campanelli Ai Centri per l’impiego, dove le file dei disoccupati andavano ingrossandosi ogni giorno di più, distribuirono delle campanelline: graziose, con un laccetto in velluto nero per le signore e in cuoio naturale per gli uomini, facevano un suono leggero e gaio |
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06 Agosto 2009 Il grande balzo in avanti Fu così che vararono le leggi, o forse le leggi le avevano fatte prima, prima del sangue. E le leggi dicevano che la crisi economica era come il terrorismo, e chiunque dicesse o si associasse o agisse contro la crisi era un terrorista |
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23 Luglio 2009 E venne il giorno I primi a venire giù dalle impalcature furono sulla Laurentina, o sull’Ardeatina. Otto in una sola mattina. Ma nei giorni immediatamente successivi, ne cascarono quattro sulla Salaria, sei sulla Cassia, due sulla Cassia bis, uno solo sulla Flaminia, cinque sull’Aurelia e tre sulla Tuscolana |
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11 Luglio 2009 Così viviamo ora I topi venivano all’aperto per morire. Fu la festa dei gabbiani. Il paradiso dei gabbiani. I gabbiani tornavano utili. Almeno all’inizio. All’improvviso, cominciarono a morire pure i gabbiani. A quel punto arrivarono i piccioni. E a quel punto, la popolazione cominciò a temere e a interrogarsi se non fosse scoppiata una qualche epidemia |
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17 Febbraio 2009 Buona vita e bella morte A me la storia della signorina Englaro e del suo papà parla di vita e non di morte, di come vivere e non di come morire, di contratto e non di testamento. Vivere, restare in vita, ha senso pieno se ho opportunità di una buona vita. È a titolo di una buona vita che possiamo interrogarci, e non a titolo di una buona morte |
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